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Seminario sull'aggressività femminile
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Cabala e Tarocchi
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Iniziazione al pensiero analogico e alla lettura dei simboli.
A cura di Antonino Maiorana ed Emanuele Mocarelli
Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita in tutti i loro aspetti come una benedizione, un dono, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediatore creativo tra il piano della coscienza biologica e il Sè. Questa tradizione mette al centro l’esperienza dell’estasi, del gioco, della bellezza, e si occupa dei modi per giungere a riscattare, godere e condividere le Luci del piano spirituale.
E’ un approccio alla vita ecologico, non gerarchico, che privilegia l’analogia e la sincronicità, valorizza il piacere e il potere dei sensi, diffida del pensiero lineare, dell’ascetismo e dell’eccessiva razionalizzazione. Questa filosofia iniziatica è stata chiamata in molti modi, tra cui Cabala. Spesso perseguitata, si è consegnata al flusso della storia in sordina, attraverso usi accorti e idiomatici delle immagini, dei giochi, delle fiabe e di altri linguaggi apparentemente accessibili a tutti, tramandandoci una serie ricchissima di strumenti evolutivi.

L’obiettivo pratico che ci proponiamo di ottenere mediante questi incontri è quello di una “iniziazione al pensiero analogico”, cioè alla comprensione del linguaggio semplice ma non ovvio e spesso dimenticato dei simboli, caratterizzato dalla causalità complessa e dalle leggi paradossali del piano sincronico. Sono queste infatti le modalità, tanto simili a quelle del “pensiero infantile”, attraverso le quali si esprime, mediante intuizioni, sogni ed eventi, la nostra stessa Anima: ma noi troppo spesso restiamo sordi ai suoi messaggi.
Un effetto collaterale importante di questo lavoro sarà quindi un deciso sviluppo della creatività e l’accesso alla possibilità di formulare prospettive valorizzanti e nuove del vissuto quotidiano.
Il metodo che seguiremo si sviluppa su due piani: da un lato, analisi e confronto dei materiali antichi – soprattutto immagini di opere d’arte – adatti a ricostruire con la maggior precisione possibile il significato storicamente determinato degli archetipi alla base della tradizione iniziatica occidentale.
Studieremo in particolare le strutture e i miti collegati all’albero delle Sephirot, e i ventidue caratteri/arcani dell’alef-beit, con le corrispondenti lame del tarocco cosiddetto “di Marsiglia”, cercando di lavorare in un’ottica laica e obiettiva, per liberare questi importanti strumenti dai tanti travisamenti di natura occultistica, e per rieducarci alla contemplazione spirituale e operativa dell’Arte, chiave privilegiata di accesso all’Anima.
In parallelo con questo processo, attiveremo anche un uso accorto e intensivo delle carte come “attrezzi” per catalizzare dinamiche psichiche inclusive – mediante esercizi e giochi costantemente aggiornati. Esiste infatti a livello internazionale un ampio gruppo di studiosi e ricercatori, vicini alla psicologia analitica fondata da C.G. Jung, che valorizza l’uso delle carte come strumenti per integrare gli aspetti dolorosi dell’ombra negativa, e soprattutto per scoprire e attivare i propri talenti.
Questo orientamento rifiuta ogni uso superstizioso delle carte e presuppone le teorie e le pratiche sistemiche sulla sincronicità e sul campo morfogenetico, adottando un serio approccio psicodinamico. Gli incontri prevedono videoproiezione e commento di immagini, momenti di lettura simbolica e creativa dei tarocchi, molta partecipazione attiva.
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